sabato 16 gennaio 2021

Firenze, o cara

 


 

 

 

 Nella storia, in particolare del nostro Paese, i momenti e i progressi migliori si raggiungono quando si pensa (e si agisce) come comunità.

Una comunità ha naturalmente a cuore, e si prende cura nel modo migliore di quello che rappresenta il proprio futuro: i bambini, i ragazzi e tutti i giovani che possano dare alla comunità in ragione di ciò che hanno ricevuto.

Una comunità è davvero tale, quando affida la guida a chi ritiene più capace, non se segue più o meno di malavoglia il pensiero del capo, che concede, in nome della protezione collettiva, pezzi di apparente libertà che invece nasconde il più facile immobilismo: chiudere alla frequenza in presenza è l'approccio più veloce e facile da gestire

La sfida sarebbe stata pianificare modelli organizzativi in grado di garantire una frequenza in reale sicurezza. utilizzando un pò d'immaginazione e creatività, già ascolto le obiezioni dei più che rispondono: ma come si fa? siete mai entrati in una scuola?  Certo che ci siamo entrati, anzi noi la viviamo sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri ragazzi.

Ci chiediamo il perché la soluzione più facile in Campania sia stata quella di chiudere: Punto.

Ci chiediamo perché presidi e docenti siano stati lasciati soli a lambiccarsi il cervello su 

argomenti e azioni che diciamo la verità, non era nemmeno di loro competenza.

E perché invece di fare proclami, non sono stati inviati nelle scuole esperti a supporto della progettazione di modelli e scenari altri?

Probabilmente nessuno risponderà a queste domande.

Adesso cosa resta? 

Ci siamo noi, comunità educante, e loro, i nostri ragazzi e ragazze.

Costretti a vivere un'emergenza che sta diventando la nostra quotidianità, e alla quale forse ci stiamo abituando o peggio ancora, rassegnando...

Ogni giorno quindi la domanda è: Da dove dobbiamo ripartire? Come fare non perdere la nostra ISPIRAZIONE?

Forse proprio da noi stessi

NOI NON CI ARRENDIAMO! vogliamo, in Campania, quello che in Toscana hanno già realizzato, anzi, vogliamo collegarci con loro, per imparare quello che secoli di mezzadria li ha abituati a fare: collaborare (tutti) per il bene della comunità 

Ps: con un abbraccio particolare a Iacopo Melio, che non vediamo l'ora di sapere guarito e all'opera in salti altissimi e ringraziamenti ad Alessandra Nardini, per aver dimostrato, da giovane donna impegnata, che ciò che ricevi, lo vuoi rendere, alla tua comunità

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