sabato 26 dicembre 2020

Anno nuovo, mondo nuovo

 

Per noi abitanti del pianeta scuola in realtà l’anno inizia a settembre, ma tra poco finisce l’anno più triste della nostra vita, e anche se sappiamo tutti che ovviamente non finisce mica con il 31 dicembre la tempesta nella quale navighiamo affaticati, non c’è dubbio che anche grazie al sestante del vaccino, pare che stiamo ritrovando una rotta, sebbene forse sarebbe il caso di cambiare direzione, e sceglierne una diversa, di rotta

Ma quali possono essere le “coordinate” per una nuova rotta? Quali possono essere le parole d’ordine a cui ispirare il nostro nuovo anno? Noi ne abbiamo scelte alcune

Libertà: come è vero che senti la mancanza delle cose importanti specie quando non ci sono! Il sentimento di costrizione che ci opprime, ci fa tornare ad apprezzare il fatto che amiamo essere padroni delle nostre scelte, anche quando sono sbagliate!

Comunità: abbiamo bisogno di sentirci uniti ed ascoltati, e di sapere che le nostre parole vengono prese in considerazione, per sapere che stiamo insieme e vogliamo contribuire a costruire e creare

Unione: se da soli possiamo avere idee, da uniti possiamo inventare nuovi modi di stare insieme e di crescere

Coraggio: la capacità di osare, di affrontare quanto di diverso c'è nelle nostre vite , perché  la realtà che ci circonda crea connessioni inedite

Solidarietà: scegliere di aiutare gli altri è un fatto di convenienza, oltre che di cuore: oggi siamo noi a tendere la mano, domani potrebbe toccare ad altri, che ricorderanno il nostro aiuto

Dovere: se ricordiamo che i diritti sono spesso quello che rimane (ed è tanto) dopo aver compiuto un dovere, saremo più pronti a dare sempre le risposte più adeguate a tutti i bisogni

Differenza: non siamo uguali, né tra uomini e donne, né tra ricchi e non ricchi, ma non dobbiamo agire per renderci uguali, ma per farci avere uguali possibilità e condizioni di partenza

Cura: non è importante quanto facciamo, ma la cura che mettiamo nel farlo; questo soprattutto fa la differenza tra i sommersi e i salvati

Sincerità: pensateci, nella politica e nella vita quotidiana dei più diversi ambiti, ha più successo chi risulta sincero nella sua proposta, indipendentemente dalla condivisione delle proposte stesse e dalla visione che le ispira

Natura: passeremo tanto tempo a discutere delle cause di questa pandemia, ma è un fatto che Madre Natura da tempo ci sta dicendo che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modello di produzione del cibo, a cominciare dagli allevamenti intensivi di animali. Il contatto con la natura ci riporta alle origini di noi stessi, ci mette in relazione con la nostra parte più istintiva e forse indifesa

Sentimenti: perché la possibilità di esprimere il nostro bagaglio di emozioni, ci rende più autentici e credibili, al di là del  contatto

Respirare: perché è il primo e l'ultimo atto che un essere umano compie nella sua vita,  e di aria nuova e tersa ha bisogno soprattutto la nostra anima.

SPERANZA: la nostra stella polare


"Finché respiro, spero"
(Marco Tullio Cicerone)


Ps: i nostri amici di Parole o stili hanno creato, con la collaborazione di Almaviva, un bellissimo regalo: parole preziose come stelle, che potete inviare a chi volete..


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sabato 19 dicembre 2020

Non occorre stare accanto, per sentirsi vicini

Ci sono momenti cruciali della vita di ciascuno di noi, che ti travolgono come un uragano, la vita decide per te e non si può far altro che attraversare la tempesta.

Partiamo da soli, perché il percorso del dolore è e rimane intimo, molto personale, ognuno di noi si interfaccia con esso a suo modo, e a volte anche in un modo che non conosce e non immaginava.

Ognuno "attraversa il suo dolore, ci arriva fino in fondo, anche se sarà pesante come sollevare il mondo, si accorgerà che il tunnel è soltanto un ponte, e basta solo un passo per andare oltre" cit.

La pandemia ci costringe ogni giorno ad avere paura del contatto, ad avere paura degli abbracci, a volte ad avere paura delle persone a cui vogliamo bene e contemporaneamente ci fa sentire potenzialmente pericolosi per i nostri figli, genitori, amici.

E ci troviamo a non poter fare quello che d'istinto faremmo, quando sentiamo che altri hanno bisogno di noi: essere lì, fisicamente presenti, anche senza parlare.

Eppure credo che le "energie positive" che si generano tra gli essere umani, l'esser stati accanto, l'aver condiviso momenti di crescita, idee, progetti, creino un fluire di emozioni capaci di superare il tempo e lo spazio; questo vale per tutti quelli che ci accompagnano nel nostro percorso di vita che siano genitori, insegnanti, compagni/e, figli, amici.

E anche se la distanza, cui ci costringono gli eventi, è tangibile e a volte dolorosa, per esserci bisogna esserci bisogna "sentire" l'altro, non occorre stare accanto, per sentirsi vicini.



 

sabato 12 dicembre 2020

Natale 2020: una storia per riunire

 


Una storia per stare insieme

Natale è la festa che riunisce, i figli fuori sede tornano a casa, le scuole si fermano per lasciare spazio alle famiglie…però quest’anno tutto questo non può essere vissuto come sempre e forse, possiamo pensare al vero significato dello scambio di doni: lo scambio di parte di sé. Cosa rappresenta infatti un regalo, se non un pensiero dedicato?

Crediamo davvero che quegli oggetti abbiano valore in sé?

Se vogliamo fare in modo che i ragazzi possano mantenere vivo il simbolo dello scambio, e possano mantenere una relazione, anche se non fisica, potremmo sempre usare la tecnologia e linguaggi propri del loro mondo: una storia in cui diciamo “A Natale mi piace dire, fare, mangiare…” e chiedere, o meglio sfidare ogni ragazzo e ragazza a continuare con la sua parte, costruendo una sequenza di azioni, usanze, ricette, che ci fanno sentire collegati insieme, anche se per ora senza toccarsi

Il Natale è tempo di attesa di qualcosa di grande che si realizzerà, in una visione laica può essere inteso come percorso o viaggio che intraprendiamo per realizzare qualcosa di grande, un piccolo ma significativo cambiamento che si attua nella nostra vita

Come sarà il nostro Natale? Cosa vogliamo realizzare di grande in questo "viaggio" personale?

In questa rivisitazione del Canto di Natale, conviene fare appello ai natali passati, per programmare al meglio il Natale futuro?

Questi sono stati i pensieri e le riflessioni con i ragazzi e le ragazze delle nostre classi, ci siamo chiesti se e perché sarà diverso il Natale, la cosa che più li disorienta, è il dover stare lontano dalla famiglia allargata e non poter incontrare, abbracciare, stringere i propri cari

Allora abbiamo lanciato una challenge (tanto usata tra gli adolescenti)

  “Come faremo a rendere magico il Natale in ogni caso?” Una sfida in questi tempi di restrizioni che inevitabilmente condizionano la nostra vita.

 Come possiamo far dono di noi stessi?

e allora sono venute fuori idee originali, dalla realizzazione di padlet dove donare storie, jamboard dove postare pensieri gentili per i nostri amici, realizzare un videoracconto in cui si sveli l’antidoto magico che coinvolga tutti e che parli al cuore di ciascuno.

Una sfida in questo momento di restrizioni che inevitabilmente condizionano le abitudini dei nostri ragazzi e ragazze,

Chi vincerà? Chi troverà il suo modo originale per viversi il Natale come occasione e non come limite, forse questa è la più grande scommessa ai tempi del Covid…

E voi, nelle vostre aule virtuali, come state vivendo la preparazione al Natale? Quali modi avete ideato?



Facciamo rumore

         Facciamo rumore , per ogni donna che muore facciamo rumore , perché morire a vent'anni è uno scandalo assoluto,  ma  anche aves...