venerdì 26 febbraio 2021

Vorrei dirti...

"Vorrei dirti che

le parole sono tante

a volte sono sasso 

a volte sono aliante" cit.

Vorremmo dirvi che ce la faremo, anche stavolta e un'altra volta,

ma la paura e lo scoramento  immensi

Vorremmo dirvi che questa realtà decisa dai "grandi" doveva andare proprio così, ma in realtà avremmo potuto far meglio

Vorremmo dirvi che ci inventeremo qualsiasi cosa, "fuochi pirotecnici" della didattica, ma

sappiamo che sarà difficile motivarvi e farvi guardare avanti

Vorremmo dirvi di tenere duro, perché insieme troveremo la strada giusta, anche se accidentata

Vorremmo dirvi di avere pazienza, ancora e ancora, perché il bello deve ancora venire

Vorremmo dirvi che per un adulto che cede e segue l'onda, ce ne sono tanti pronti a cavalcare, sulle onde, e mostrarvi che si può, si deve provare e il timore non paralizza, fa riflettere, per scegliere come prendere la nuova rincorsa, perché il tempo non si ferma, e il tempo è per chi sogna e poi agisce

Vorremmo dirvi che NOI siamo qui, nella bolla insieme, e troveremo presto il modo di bucarla, e intanto vi tendiamo le braccia, e la testa, e i pensieri, per darvene di nuovi, che magari quelli che avete non vi bastano

"Vorrei dirti

ora sogna

ora vola

su di un soffio leggero

chiudi gli occhi mia meraviglia

E continua il sentiero..."

liberamente ispirato all'albo "Vorrei dirti" di Concetta Zanotti, Lucia Scuderi, Ed. Fatatrac

Due prof. nuovamente in DAD




sabato 20 febbraio 2021

come state, come stiamo?

E' un anno che siamo immersi nella più incredibile esperienza che potessimo vivere, e la melma del malumore e del disorientamento ci tiene ancora attaccati

Però la luce si allunga, e per noi prof, che siamo abituati a svegliarci presto, sono giorni di speranza e di fiducia, visto che in questi giorni inizia finalmente la campagna di vaccinazioni per noi lavoratori della scuola

Parlare, parlarne, chiederci senza chiuderci è importante, ci aiuta a sentire che non siamo soli, non siamo sbagliati nel fare i pensieri che facciamo, e per questo siamo particolarmente grati ai nostri amici di parole_o_stili per averci offerto uno strumento (una scheda didattica) utilissima per riaprire ai nostri ragazzi non le ferite, ma la voglia di guardare, a partire da dentro

L'ho visto scendendo 

quel fiore che non avevo visto 

salendo (Ko Un, Fiori di un istante) 

siamo tutti incompleti, e nessuno può davvero pensare di avere la soluzione, le soluzioni, da solo, senza confronto 

parlare, esprimere, anche i dolori più profondi, ci aiuta a trovare sollievo e nuovi percorsi per le nostre idee, che viaggiano più veloci, con venti diversi 

cerchiamo, cerchiamoci, senza cedere alla facile recriminazione di chi non ha fatto, non ha detto.. è facile crogiolarsi nel rancore degli insoddisfatti, lo vediamo tutti i giorni, specie in rete, ma non solo, ma quei rancori sono figli del fallimento che piuttosto che essere constatato, viene vomitato addosso a ipotetici responsabili, colpevoli in realtà di essersi sforzati di essere quello che speravano, ed esserci riusciti, aprendosi al confronto con il mondo

La strada è ancora lunga, e forse avremo più di un tornante da affrontare, ma vale la pena di

cercare di andare affiancati, per trovare le nuove frontiere.

La tentazione di cedere allo sconforto è dietro l'angolo, un anno è un anno, e la condizione distanziamento/mascherina/ lavarsi le mani è entrata nelle nostre teste ed è diventata quasi un automatismo.

Ma credo che ciascuno di noi, in cuor proprio, coltivi la speranza di avere una vita libera da questa paura costante e a volte inconsapevole, che ci accompagna in ogni contesto e situazione!

Abbiamo tutti bisogno di Leggerezza 

per volare alto, Insieme, SOPRA questo immenso disorientamento 










sabato 13 febbraio 2021

Un solo corpo, tante identità

Il disagio di fronte ad una realtà che non ci piace e nella quale non ci sentiamo a posto, mai, specie in un momento folle come quello che stiamo vivendo è qualcosa al quale tutti reagiamo cercando evasioni, che siano con la fantasia o con la pratica effettiva è secondario; 

ogni generazione ha il suo peculiare modo, e ogni generazione ha scelto il proprio media d'elezione per fare queste fughe... se ci pensiamo, se per le generazioni del boom era tipico rifugiarsi in un libro o in un film, che spesso cambiava letteralmente il proprio modo di pensare e vedere le cose, per noi generazione x è cominciata l'esplorazione di mondi altri, che non avessero nemmeno la parvenza di una esistenza fisica: ricordate quanta passione abbiamo messo nella creazione di second life, e nella costruzione di avatar che ci lasciassero liberi di spogliarci delle maschere nelle quali ci sentivamo intrappolati dalla società, e padroni di creare e vivere nuove identità, e cosa erano, se non esplorazioni di mondi altri, le nostre prime e sempre più coinvolte partite ai videogiochi, nei quali ritrovavamo corpo alle fantasie che prima non riuscivamo a trovare rappresentate, se non in forma accennata, e non sempre adeguata?

per i millenials ( o generazione Y, come vi piace di più), infatti, la partenza dal mondo digitale diventava qualcosa di più e di altro che semplice fatto ludico, e i sims erano veri e propri specchi nei quali riflettersi e sentirsi finalmente padroni di un mondo

la generazione z, invece, dà per scontato il mondo digitale (la ormai trita definizione di nativi digitali..), e sceglie innanzitutto di autorappresentarsi: sentono, i nostri ragazzi, di aver bisogno di essere visti, ma con una regia vera e propria, rappresentandosi in delle storie che possano essere riferimento comune, fonte di ispirazione, simbolo di capacità di successo legata all'immagine giusta...la rete, per loro, è davvero come l'acqua per i pesci, e si stupiscono del nostro stupore. Tuttavia, la rete non è certo il paradiso, e dobbiamo essere capaci di dare sempre ai nostri ragazzi gli strumenti per affrontare in maniera consapevole la navigazione...in questa settimana, abbiamo infatti celebrato il safer internet day, e in molti tra noi si sono chiesti come poter affrontare il discorso con i ragazzi senza sembrare elefanti che pretendano di spiegare ai topolini come rosicchiare il formaggio...da questo punto di vista, condividiamo come sempre con voi le esperienze positive: innanzitutto il nostro amato manifesto della comunicazione non ostile, che non a caso inizia proprio con "Virtuale è reale", creato com'è da persone che quei mondi li hanno esplorati a fondo, e sono ottimi spunti per iniziare attività in aula (o online, in dad, nel frattempo le loro attività sono state aggiornate al tempo della dad...)

Martedì  abbiamo partecipato con le terze al seminario online sulle fake news di generazioni connesse, ed è stato molto molto interessante notare come l'educazione tra pari (il seminario era condotto da ragazzi delle superiori) sia un canale ottimo, di condivisione e anche un modo per proiettarsi nel futuro.

Il grado di consapevolezza di sé stessi e del proprio "successo" viene molto mediato dal successo che si ha  online  E' un gioco di rispecchiamento di se', alla ricerca spasmodica di una identità che molte volte non è autentica, ma proiezione di un se' ideale.

In classe, abbiamo provato a proporre ai ragazzi un'attività che li facesse riflettere su quanto l’uso dello smartphone influenzi  i loro comportamenti e lo stare con gli altri

Quando abbiamo chiesto ai ragazzi quali fossero le situazioni e i momenti in cui l'uso dello smartphone fosse opportuno e quali no, annotando alla lavagna  le loro risposte in "va bene", "può anche andare", "non va bene"  hanno risposto in maniera ineccepibile. 

La realtà purtroppo è ben altra, infatti la proposta dell'attività era scaturita da un evento spiacevole accaduto in classe che aveva dimostrato l'esatto contrario: un uso del tutto inappropriato, anzi direi smodato dello smartphone.

Numerose domande sono aperte: perché per essere me stesso, devo attraversare il cyberspazio? e come devono essere equipaggiati i nostri ragazzi e ragazze per evitare di  disgregarsi e frantumare la propria identità nel passaggio attraverso il caos della rete?








 crescita

venerdì 5 febbraio 2021

Dalla nostra parte: il tempo

L'esperienza della Didattica a distanza, la costrizione in casa, l'impossibilità di incontrare coetanei, probabilmente ha determinato un'immersione  totale e totalizzante nel mondo virtuale dei nostri ragazzi e ragazze!

I CONFINI tra quanto è reale e quanto è virtuale, appaiono sempre più sfumati e il passaggio dalle dinamiche della DAD a quelle del contesto d' aula in presenza è talvolta complesso e insidioso.

Siamo essere umani e solo questo basta a capire che siamo un mix di emozioni, istinto, razionalità, non funzioniamo semplicemente con uno switch, non ci "accomodiamo" ai nuovi contesti semplicemente perché ci dicono di farlo o peggio per "immersione", ma impariamo a farlo attraverso l'esperienza e l'educazione.

TORNARE in quella che fino al 5 marzo scorso, era il luogo d'elezione del creare gruppo per i ragazzi e le ragazze, non è stato così scontato come immaginavamo, non è stato un tornare a "vecchie e consolidate abitudini" piuttosto un buttarsi giù senza paracadute.

DIAMO A NOI STESSI E A LORO DEL TEMPO

FORNIAMO STRUMENTI PER RIFLETTERE SULLA DIFFERENZA DI QUANDO CI INCONTRAVAMO IN DAD, DOVE OGNUNO VALICAVA IL CONFINE DELL'ALTRO (entrando nel privato, nelle case, nell'intimo...) e adesso che condividiamo uno spazio nel quale dobbiamo stare tutti insieme e stare bene, imparando a rispettare il confine dell'altro.

Non ci sono ricette magiche per realizzare tutto questo, ma solo la fatica quotidiana della condivisione, e la voglia di andare verso...

Un' esperienza significativa vissuta nelle nostre classi è stata quella di preparare un prospetto che focalizzasse il tempo trascorso con lo smartphone durante la giornata, i risultati sono stati oggetto di dibattito insieme ai ragazzi che a volte sono inconsapevoli di vivere in un continuum di vissuti virtuali.

La sfida o meglio, l'opportunità è quella di rendere consapevole una generazione che vive "ON LIFE" (cit.), IN CHE MODO ?

WORK IN PROGRESS

Vi segnaliamo questa interessantissima guida per Didattica Digitale integrata di EDIonlus

http://www.edionlus.it/la-scuola-onlife-guida-pratica-per-la-didattica-digitale-integrata/






Facciamo rumore

         Facciamo rumore , per ogni donna che muore facciamo rumore , perché morire a vent'anni è uno scandalo assoluto,  ma  anche aves...