sabato 5 marzo 2022

Coscienza e incoscienza

 

 


 

In questi giorni cupi e freddi, nelle aule è frequente la voglia di parlare dell'attualità: "prof, ma 

che succederà?"

e forse sarà perchè i nostri ragazzi e ragazze in questi due anni di pandemia hanno dovuto 

crescere in fretta, affrontando regole, obblighi e prescrizioni non più genericamente, ma per 

la protezione e la cura dei propri cari e di sè stessi, ma ci troviamo di fronte domande 

consapevoli, informate, spaventate, ma non bloccate dal panico

Non hanno bisogno di consolazione o particolare protezione: vogliono verità, e per quanto 

è possibile, certezze, almeno per quanto riguarda l'informazione

Sta a noi, che siamo in grande parte figli spaventati, richiamare alla memoria personale

quello che fu memoria collettiva, quando la metà degli anni 80 (nel momento in cui sono stati 

gettati molti semi delle piante velenose che oggi assediano il mondo) ci vedeva in piazza a 

chiedere pace, disarmo, e futuro, e ci trovammo improvvisamente impediti a mangiare 

insalata, bere latte, e non capivamo, se non dagli sguardi preoccupati dei grandi, cosa 

impedisse la nostra normalità

quel fantasma, quel pericolo, somiglia al fantasma che ci opprime da due anni, e per questo

ci sembrano più inquietanti: non li vediamo, non possiamo affrontarli fisicamente, ma con 

l'assenza, con la separazione; questo non significa che non possiamo affrontarli uniti, perchè 

abbiamo bisogno di tutta la nostra volontà in modo che in quanto collettiva, superi, come è 

sempre stato, la volontà di quei pochi che scambiano il potere momentaneo con il dominio 

eterno

Il futuro, anche se ora sembra allontanarsi dietro una curva cieca, ci aspetta, curioso quanto 

noi, ma non meno impaziente

1 commento:

  1. Futuro e l'oggetto della comunicazione di oggi come ieri era la memoria della nostra scuola.
    Non mi ricordo come mi sentivo negli occhi tuoi o figlio mio.
    Ma mi ricordo come mi guardavo negli occhi di mio padre .
    Il dolore della morte assassina del fratello fu il mio risveglio . Il suo morire alla vista della pozza di sangue freddo divenne il mio occhio dove scomparso al fuoco di uno sparo fu l'occhio di suo fratello .
    La famiglia è sempre lo specchio di chi vuole essere diverso dal riflesso . Ero una studentessa e nella prima umiliazione a scuola scoprii la verità e la volontà della pace . Antonella Galano

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