venerdì 4 dicembre 2020

didattica a distanza versus didattica in presenza: basta che non sia mancanza!


 


“Gargiulo, ci sei? Accendi la telecamera! Su, ragazzi, che dobbiamo andare avanti con il programma! Prendete il libro, a pagina 38, e imparate la definizione a memoria…”

Che dite, vi sembra accattivante o interessante, non vi sembra che un ragazzino, già esaurito di suo da tanti giorni (quando non mesi…) di confinamento, possa trovare del tutto noioso questo tran tran?

 E avete perfettamente ragione, perché oltretutto, le maestrine del programma, i teorici del “leggere, scrivere e fare di conto” non solo sono retrogradi, ma sono proprio fuorilegge, per dire così.

Le Indicazioni nazionali per il curricolo (cioè le regole alle quali, fatta salva la sacrosanta libertà di insegnamento, ci dovremmo tutte e tutti attenere nel nostro agire quotidiano) infatti, parlano da tempo ormai, di didattica per competenze, e non più (se mai lo hanno fatto) di didattica per nozioni

Siamo immersi fino al collo e oltre nella didattica a distanza, e la diatriba continua ad essere: didattica a distanza versus didattica in presenza, ovvero: questa (la didattica a distanza) non è scuola, quando torneremo in presenza faremo la vera scuola.

Noi invece, troviamo che la vera lotta sia tra una didattica adeguata, e una didattica adagiata….

Intendiamoci subito: non pensiamo per nulla che la didattica a distanza sia il futuro della scuola, ma se c’è un fatto che ha costretto al di là delle volontà ad adeguarsi alla conoscenza o almeno ad annusare quello che esiste nel mondo digitale, allora questa dannazione di pandemia non ha fatto solo danni…

La didattica a distanza è il meglio che in questo momento molti di noi hanno per le mani, e quindi l’intento è di rendere quanto più appetibile possibile lo strumento digitale, perché di strumento si tratta.

Se la tecnologia ci è funzionale, in questo momento, ad arrivare nelle case dei nostri ragazzi, ad agganciarli ad una realtà sempre più precaria, incerta, a creare “legami” seppur attraverso lo schermo, allora ben venga.

Se per didattica intendiamo quella parte della pedagogia che ha per oggetto l’insegnamento e i suoi metodi, allora è proprio questo il momento di prendere al volo l’opportunità di poter veicolare i contenuti, usando strumenti vicini ai ragazzi, che fosse pure usare Tik-tok, instagram etc

Sapete qual è la proposta sfidante? usare i loro segni per veicolare significati, avvicinarli alla conoscenza, senza che nemmeno se ne accorgano..

Un’esperienza significativa vissuta nelle nostre classi è stata quella di immaginare una passeggiata virtuale nel mondo di Leopardi, creando un video-racconto indirizzato ai propri coetanei che mettesse in evidenza l’aspetto umano, terreno e non solo il genio del poeta

L’incipit è stata la visione di questo video meraviglioso perché anche per noi in questo momento

“ al tempo della forza è sopraggiunto quello della fragilità” cit.

Ebbene, non immaginate il mondo interiore svelato da questo compito autentico che ha messo insieme letteratura e adolescenza

 buona visione!


 
 




2 commenti:

  1. Un articolo splendido, capace di accendere una luce sulle reali criticità della didattica al tempo del covid e non solo; l'unica fragilità che la scuola non può e non deve concedersi...quella di ormeggiare nel porto sicuro delle sue certezze, piuttosto che tentare di navigare il mare aperto del 'forse'. Grazie a voi due per esserci da faro!

    RispondiElimina

Facciamo rumore

         Facciamo rumore , per ogni donna che muore facciamo rumore , perché morire a vent'anni è uno scandalo assoluto,  ma  anche aves...