Siamo nel pieno della seconda
ondata; nella nostra regione si è deciso che le scuole fossero luoghi di
diffusione, invece che di protezione dal contagio, e quindi siamo tornati tutti
davanti agli schermi, con il timore di doverci stare tutto l’inverno…
In questi giorni, però, in tutte
le scuole si stanno tenendo le elezioni dei rappresentanti dei genitori; negli
ultimi anni, spesso ci trovavamo a dover quasi costringere un paio di mamme o
di papà a passare almeno 5 minuti da scuola per esercitare un diritto sempre
più vissuto come una inutile seccatura…
Stavolta invece, sarà che abbiamo voglia e bisogno di
incontri, seppure virtuali, ma abbiamo registrato una forte inversione di
tendenza: tanti genitori, ben disposti, volenterosi e, soprattutto, vogliosi di
partecipazione! La questione vera infatti, non è se farli votare in presenza o
in maniera telematica, ma favorire la loro voglia di far parte della vita dei
propri figli in maniera completa, portando ognuno quello che può e che sa per
costruire insieme occasioni di arricchimento per i propri bambini e ragazzi.
Essere vicini ai nostri ragazzi non è questione di distanza, ma di consonanza,
di volontà e di pensieri. Non sprechiamo questa buona volontà, lasciando sola
quella mano tesa: potrebbe trasformarsi in un pugno, e non è di altra violenza
che abbiamo bisogno tutti, ma di capacità di unirsi
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