Intorno a te, tutti portano avanti ventre, e mani, e urla, per lasciare
spazio alla rabbia, che cova dentro come lievito cattivo
Non è con la rabbia, però, che crescerai;
non è con la rabbia che avrai risposte,
anzi semmai altre domande
non è con la rabbia, non lo è mai stato e mai lo sarà, che si ottengono i cambiamenti
E' sulla rabbia, che contano i potenti del momento; è sulla rabbia, che costruiscono il
loro fragile castello, fatto di paglia dipinta da muro
Da sempre e per sempre, mentre i potenti manovravano gli insoddisfatti e i delusi,
i volenterosi pensavano a fare: coltivare, studiare, costruire pensieri e pratiche,
che insieme, nelle piazze, diventavano attori di cambiamento e di progresso
Le regole, servono a questo: a dare a chi è meno forte la possibilità di partire alla pari
senza soccombere in partenza alla prepotenza di chi è forte di denaro e potere
ci sono orme che pesano, e orme che passano
quando stiamo seduti, intorno al fuoco dei ricordi e dei racconti
sento che il passaggio scende, come una coperta, sui miei piedi affaticati
e solleva, mentre parliamo, il coperchio
viene fuori, rapida come una sorpresa, un'idea
capace di illuminare la mente e rischiarare le idee
lascia la rabbia a chi non è più capace di respirare e godere di ciò che ha
Pensa invece alle orme che indicano la strada, su cui modellare i passi
in cui è rassicurante ritrovarsi
e a quelle orme tutte tue ancora da imprimere sulla strada
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