Con il viso ancora coperto, riscopriamo come i nostri occhi possano veicolare richieste,
offerte, ordini..
E che ci sentiamo disorientati e confusi,
ma felici di poter accompagnare con le mani, il corpo, con l'essere qui, ora
il nostro sguardo, che si arricchisce di ricordi nuovi e sentimenti rinforzati dall'esserci
Non sempre è tutto facile: riabituarsi allo spazio, agli odori, al tempo "organizzato",
al sentirsi vicini, perché a volte la vicinanza ci attrae ma ci turba al contempo,
può confonderci e farci ritornare nel guscio.
Ci sentiamo confusi come mosche in una pasticceria, in bilico tra la tentazione dell'orgia di
zuccheri e la paura di finire spiaccicati sul muro..ma come mosche, muoviamo gli occhi in
milioni di direzioni, alla ricerca di scelte irrinunciabili
e torniamo, come sempre, a sentire che il sapore più dolce di un viaggio è il ritorno, e quindi
anche se l'ignoto è ancora buio, andiamo verso le lame di luce che si allargano sempre di
più,
a caccia di felicità, o meglio, di gioia, da vivere insieme
Ps: grazie sempre a Carmen Consoli, cantantessa sublime
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