Stiamo uscendo dall'altra parte dello specchio?
Abbiamo ritrovato il volto intero, ma la coda dei nostri pensieri?
Quanto era profondo il pozzo, e quanto abbiamo dovuto galleggiare,
per recuperare quello che mancava di più ai nostri giorni e alle nostre notti?
giravamo in tondo, e spesso
trovavamo intorno spirali e labirinti dove cercavamo salite e discese
Nemmeno le foto delle nostre fonti, sembravano avere i colori immaginati, e montava
soda e fumante, la rabbia per la libertà privata
la schiuma di quella rabbia colorava ogni giorno, e non c'era gioia nemmeno negli abbracci
più mancati, prima
ma quando i grandi scambiano libertà con volontà, e dimenticano che stare insieme
vuol dire avere cura e responsabilità per gli altri intorno,
perché dovremmo pensarci noi,
a calmare la voglia di affermare che io sono libero, e voi, tutti, siete liberi di farmi essere
libero,
e non avere altri limiti che la mia voglia
basta trovare il modo per saper guardare e continuare a stupirsi,
senza cedere alla noia, allo stereotipo,
al già fatto, già detto, già lo so.
Ogni esperienza è un'esperienza nuova
ogni incontro porta in sé mille sfumature,
e superando il muro della paura di scoprirsi,
cedendo alla meraviglia, la vita si colora
di "chissà" e "questo non lo immaginavamo"
e poi chi dice che tanto già lo sapeva,
ha solo paura di rischiare, di svelarsi,
di tuffarsi
perché in fondo è più facile mostrarsi liberi
che esserlo davvero.
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